La salsa di soia è un condimento fondamentale nella cucina asiatica e ormai apprezzato in tutto il mondo per il suo sapore riconoscibile, la sua sapidità e versatilità. Originaria della Cina, è oggi utilizzata in una vasta gamma di piatti e cucine.
Una salsa fermentata antichissima
Preparata con semi di soia, grano, acqua e sale, la salsa di soia rientra nella famiglia delle salse fermentate. Il suo processo di produzione è complesso e richiede tempo. Si inizia con la cottura dei semi di soia, che vengono poi mescolati con grano tostato e inoculati con un fungo del genere Aspergillus. Questa miscela viene lasciata fermentare per diversi giorni, dopo di che viene aggiunta una soluzione salina.
La fermentazione prosegue per diversi mesi, durante i quali gli enzimi del fungo scompongono le proteine della soia e del grano, producendo aminoacidi, zuccheri e acidi organici che conferiscono alla salsa di soia il suo caratteristico sapore umami. Infine, la miscela viene pressata per estrarre il liquido, che viene poi pastorizzato e imbottigliato.
A cosa serve la salsa di soia?
La sua versatilità la rende adatta a essere utilizzata in una varietà di modi. È comunemente impiegata come condimento per aggiungere profondità di sapore a piatti di carne, pesce, verdure e riso.
Può essere usata come marinata per ammorbidire e insaporire le carni, come ingrediente nella preparazione di altre salse, come la Worcester o la salsa Tonkatsu, e nelle zuppe, oppure come base per dip per sushi e altri antipasti.
Inoltre, la salsa di soia è spesso utilizzata per equilibrare i sapori dolci, salati, acidi e amari, rendendola un ingrediente chiave in molte ricette orientali e non. La sua capacità di esaltare il sapore umami la rende un’aggiunta preziosa in cucina.
Come scegliere la salsa di soia
Scegliere la salsa di soia giusta potrebbe sembrare complicato data la vasta gamma di opzioni disponibili. Tuttavia, ci sono alcuni fattori chiave da considerare.
Innanzitutto, è importante distinguere tra salsa di soia chiara e scura. La pima, più leggera e salata, è ideale per condimenti e per esaltare i sapori senza colorare troppo i piatti. La seconda, invece, è più densa e dolce, adatta per stufati e piatti che richiedono una maggiore profondità di sapore.
In secondo luogo, è utile considerare l’origine del prodotto. Le salse di soia giapponesi, come la shoyu e la tamari, tendono ad essere più delicate e meno salate rispetto a quelle cinesi. La tamari, in particolare, è priva di grano e adatta a chi è intollerante al glutine.
Infine, leggi sempre le etichette. Una buona salsa di soia dovrebbe avere un elenco di ingredienti semplice e privo di additivi artificiali. Le migliori salse di soia sono quelle fermentate naturalmente, un processo che può richiedere mesi ma che produce un sapore molto più complesso e ricco.
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