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La festa della donna. Io parto dalle gambe

Ne ho conosciute tante, per lavoro e nella vita, in generale.

Parlo delle donne dato che oggi è l’8 marzo, la festa della donna. Difficile, per me, così restia alla celebrazione delle ricorrenze comandate, trovare un modo per omaggiare, comunque, la femminilità. Qualche giorno fa, proprio mentre ragionavo su questo argomento, ho pensato ad alcune delle donne che avevo incontrato fino ad oggi nella mia carriera di giornalista. E, inoltre, mi è tornata in mente una frase che scrisse un po’ di anni fa la grande Alda Merini: “Le gambe, nella donna, sono il perfezionamento della sua volontà”.

festa della donna

Oggi, nel giorno della festa della donna, parto da qui

E torno con la memoria alle gambe di certe donne…ad esempio di alcune di quelle che ho intervistato durante gli anni di lavoro; quelle dell’attrice Anna Galiena, bellissime, accavallate per ore mentre, durante un’interminabile seduta di trucco, mi raccontava di certe serate, in solitudine, quando si spengono le luci del palcoscenico. O ancora, ricordo benissimo quelle fortunatissime di Lella Costa che, a casa sua, mentre sobbolliva il ragù, gestiva telefonicamente gli impegni delle sue figlie e chiacchierava con me, mi mostrava orgogliosa come solo una donna sa essere, la vetrinetta illuminata che conteneva più di cento paia di scarpe da capogiro. E poi come dimenticare le gambe di Sonia Bergamasco, attrice di cinema e teatro (ricorderete tutti La Meglio Gioventù) che continuavano ininterrottamente a camminare avanti e indietro sul palcoscenico. Ci sono state anche le gambe di Marina Massironi e i racconti del dietro le quinte dei suoi film con Aldo Giovanni e Giacomo. Ho osservato poi, durante una lunga intervista anche quelle longilinee ed eleganti di Valeria Golino, una donna dura solo fuori e dagli occhi fragilissimi. Di Francesca Neri, invece, mi aveva colpito il sorriso e la grande serenità nel suo raccontare una vita privata intimissima e lontana anni luce dai riflettori. E poi ci sono state le gambe di Margherita Buy, lunghe e snelle come quelle di chi sembra volare anziché camminare o quelle di Laura Morante, nervose, impazienti di andare invece chissà dove.

E se nel giorno della festa della donna dovessi ancora raccontarvi delle tante gambe che ho osservato, potrei parlarvi delle gambe delle centinaia donne che lavorano nel vino, abituate a tutto: a solcare la terra delle loro vigne o a salire su tacchi vertiginosi per una serata di gala a New York, le migliori ambasciatrici del nostro made in Italy nel mondo.

Non amo la festa della donna. Non amo le ricorrenze obbligate che spingono alla riflessione, ma sono anche consapevole che proprio queste, siano occasioni per pensare. E allora non posso proprio dimenticare di scrivere delle gambe di tante, tante altre donne che famose non sono, ma che mi piacerebbe ricordare oggi: le gambe di tutte le mamme ad esempio che non si stancano mai di andare, o le gambe delle nonne che sanno invece aspettare sempre e quelle gioiose, irrefrenabili delle bambine che corrono incontro alla vita, senza conoscere la paura.

E auguri, allora, a tutte le donne. Da una donna felice di esserlo.

 

 

 

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