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Ciak si gira! Intervista a Nicola Batavia

Un’intervista a Nicola Batavia? Non è cosa semplice!

Eccentrico? Lo è. Protagonista? Sempre. Affascinante? Soprattutto con la divisa. Ironico? Il giusto.Tutte qualità che, davanti alla telecamera, diventano piccole armi da governare. Come me la sono cavata di fronte a un uomo così? Me lo direte voi! Posso cominciare a dirvi che non ho potuto fare una bella intervista a Nicola Batavia seduta comodamente in poltrona, ma che il cuoco mi ha messo subito al lavoro. A fare cosa? A tagliare spinaci! Un modo un po’ insolito di accogliere l’ospite no? Ma per Nicola questa è la regola. Si parla e si lavora!

Intervista a Nicola Batavia Nella mia intervista a Nicola Batavia cosa ho scoperto?

Che dietro a una scorza dura (come spesso accade) si cela un’anima tenera. Oltre che essere un grande cuoco e il mattatore del Birichin e del The Egg di Torino, Nicola è, ad esempio, un uomo molto riflessivo.

Per come l’ho conosciuto io nessuna delle sue decisioni è presa di puro istinto; dietro c’è sempre un ragionamento. Pensiamo a una delle sue fisse, ad esempio, l’uovo. L’uovo è l’uovo e ci potremmo fermare qui. Ma per Nicola l’uovo è un inizio, è un cerchio, è la vitalità, è il legame con l’essere genitore. Nicola è diventato papà da poco. Il suo bambino si chiama Vittorio e non passa giorno senza che Nicola mi ricordi come questa esperienza lo abbia segnato, e profondamente. Nell’uovo, in questo alimento che per lui è diventato un concetto, Nicola ha messo anche questo. Ma non voglio dirvelo io.

Spesso io e Nicola ci siamo trovati a discutere di cosa significhi oggi stare a tavola. Abbiamo parlato anche tante volte di come dovrebbe essere la nostra alimentazione e di quanti fattori la condizionano. Lui ha un’idea precisa a riguardo. Ma non voglio anticiparvi nulla. Ve la racconterà lui stesso. Guardate!

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