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“La cucina è la gente”: 3 ingredienti per diventare consumatori consapevoli a tavola, con Federico Quaranta

Federico Quaranta e Igles Corelli
Il conduttore tv e radiofonico Federico Quaranta e lo chef stellato Igles Corelli (foto di Ada Anselmi)

“La cucina è la gente”

Parola di Federico Quaranta. In un’intervista a Sfizioso durante una cena a Villa Rospigliosi, il conduttore tv e radiofonico ci ha raccontato il suo speciale punto di vista sulla cucina italiana e sugli ingredienti del territorio, con qualche precisazione su uno degli alimenti più tradizionali della nostra cucina: la carne di vitello, che forse ancora tutti non sanno.

Federico, viaggi, assaggi, conosci diversi chef, località, territori. Sei curioso, ma soprattutto, il filo conduttore dei tuoi racconti è ben chiaro e specifico, pur parlando di ingredienti e territori sempre diversi:

“Si, vado in giro per l’Italia a scoprire le eccellenze enogastronomiche, quelle  dove ci sono qualità rigore, etica e dove c’è rispetto per la gente che lavora. Sulle nostre tavole c’è la storia e non sempre ce ne rendiamo conto: eccellenza è prima di tutto materie prime”.

Cosa vorresti trasmettere?

“Quando parlo di cibo parlo di valore: vorrei che la gente imparasse a dare il giusto valore al cibo perchè non c’è ancora consapevolezza su questo a volte, molti lo danno per scontato . Con Expo e ultimamente i riflettori puntati sugli chef c’è più interesse ma bisogna andare un po’ oltre l’approccio edonistico, perchè noi siamo quello che mangiamo ma anche dal punto di vista sociale, locale, politico”

Tu parli di diventare da consumatore a “consumattore”, ci spieghi?

“Siamo tutti consumatori, ma il consumatore è passivo. Io propongo e spero di aiutare le persone a diventare “consumattori” e partecipare attivamente alla scelta del cibo. Cambiando consapevolmente l’andamento del mercato, cambia anche l’andamento sociale”.

Raccontaci tre ingredienti che pensi meritino di essere approfonditi. Ad esempio, la carne di vitello è molto presente nella cucina tradizionale italiana…ma non tutti sanno che…

“La carne di vitello per la cucina italiana è molto importante e approfittiamo per sottolineare ancora una volta a tutti che la carne di vitello è una carne bianca, anche se alcuni ancora pensano che sia carne rossa. E’ una carne delicata, che si presta a molti tipi di cotture”

Lo chef “padrone di casa” dove abbiamo intervistato Fede, Igles Corelli ad esempio, la valorizza e dona gusto in due modi interessanti di cottura: uno  è il gastrovac, un metodo particolare di cottura a bassa temperatura con olio aromatizzato che dà sapore al vitello, oppure al barbecue, dove anche la legna è molto importante, caramellizzando la carne e mantenendola morbida e rosa all’interno. Ma torniamo alle materie prime. Un ingrediente che si sposa perfettamente alla carne sono le patate, ci racconti qualche storia curiosa a proposito?

“Una delle tante storie di eccellenze italiane sono le patate novelle di Siracusa. Prima di conoscere i raccoglitori a mano siciliani per una puntata di Lineaverde, dove sono andato a raccogliere le patate con loro alle porte di Siracusa, in contrada Magrantini, avevo sempre pensato che la patata novella fosse quella piccola. Invece ho scoperto che quella è il tondello o novellino. La patata novella di Siracusa è la prima che arriva sui mercati, il raccolto inizia a fine febbraio fino all’ estate, dipende dalle annate. Le sue particolarità: si mangia con la buccia, molto sottile. Ottima fatta al forno, o fritta o per il purè. A volte questo mercato è minacciato da patate di provenienza straniera, che arrivano sul mercato a prezzi più bassi per un minore costo di manodopera. Questa invece viene prodotta a regime biologico e porta avanti un ecosistema, una cultura e storia locale. Ed è ottima”.

A questo punto abbiniamo un vino…

“Ogni vino italiano merita un posto d’onore. Oggi vi racconto però la storia dei vini delle Marche. I marchigiani sono dei grandi lavoratori tanto che a volte si dimenticano di raccontarsi. Quindi lo facciamo noi questa volta. I loro vini, come altri prodotti tipici, ad esempio i maccheroncini di Campofilone, sono ambasciatori unici di un territorio, le Marche che merita di essere raccontato di più”. 

E allora proviamo la prossima volta ad abbinare al nostro arrosto di vitello con patate novelle di Siracusa un bel rosso marchigiano, come un Rosso Conero o un Lacrima di Morro d’Alba, produzioni Doc della provincia di Ancona…

Grazie Federico! Alla prossima puntata! Si parlerà di chef…

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