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Le polpette di Nicola Batavia… second round!

polpette di Nicola Batavia Allora, oggi il menu recita ancora polpette, anzi, meglio, polpette di Nicola Batavia. Lo so, lo so, ve ne avevo già parlato, ma stavolta mi tocca rifarle, e a regola d’arte. La posta in gioco è alta e stavolta devo fare sul serio! Dunque, tutto comincia da un’amicizia tra donne…

Siamo affiatate dai tempi dell’università e, fin da allora, nonostante facessimo tutte facoltà diverse, avevamo in comune due passioni. Quali? Chiacchierare per ore e ore, cominciando la mattina sul treno diretto a Milano delle sette del mattino e cucinare. Già, oltre a essere consulenti reciproche per problemi di cuore e di esami da preparare, eravamo anche inesauribili fonti di ricette. Pensate addirittura che a turno portavamo torte, biscottini e dolcetti rigorosamente homemade e facevamo così colazione sul treno!

Da allora sono passati un po’ di anni. Sono arrivati lavori, fidanzati, mariti e figli, ma la nostra amicizia, anche se non è più alimentata dall’incontro quotidiano, è salda. Questo succede anche perché abbiamo mantenuto un appuntamento fisso che coinvolge, naturalmente, entrambe le nostre passioni: cucinare e chiacchierare. Una volta al mese ci troviamo a cena a casa di una di noi. Qualche giorno prima si decide il piatto protagonista del nostro incontro. Ciascuna cucina la sua versione e poi, insieme si assaggia e si stabilisce il migliore in una specie di “gara”.

Il vero divertimento però sta nello scambio di consigli, suggerimenti e ricette! Bene, questo mese è la volta delle polpette! Ve lo confesso, vengo da due sfide perdenti: Clara mi ha battuta a dicembre nella gara del tiramisù (caspita il mio era venuto buono, ma il suo con i frutti di bosco e senza glutine era spettacolare) e a novembre Eva mi aveva stracciata nella gara della pasta e fagioli.

Stavolta, però rido sotto i baffi! Assaporo già la vittoria (ops, non vorrei essermela tirata!) perché io arriverò alla gara di polpette portando quelle che mi ha insegnato a fare Nicola Batavia. In più sono perfette perché sono senza pane e senza farina, ideali per Clara che è celiaca. Vi ricordate delle polpette di Nicola Batavia? Vi avevo già dato la ricetta, ma forse è meglio ripassarla insieme. Ora devo andare e mettermi al lavoro. Stasera voglio vincere!

 

Le polpette di Nicola Batavia

 

http://https://www.youtube.com/watch?v=HK7uLwiiqjc

 

Gli ingredienti: 600 g di macinato di vitello, 50 g di uvetta, 50 g di mandorle, 100 g di fave secche, 1 costa di sedano, ½ cipolla, olio extravergine di oliva q.b., 1 l di brodo vegetale, sale q.b., pepe q.b.

Passo dopo passo…arrivano le polpette

  • Cominciamo a preparare il macco di fave. Facciamo rosolare in padella la cipolla e il sedano tagliati a pezzetti. Aggiungiamo le fave, il brodo vegetale e continuiamo la cottura.
  • Mettiamo in una ciotola il macinato di vitello, l’uvetta, il sale, le mandorle tagliate grossolanamente, l’olio extravergine di oliva, il pepe. Amalgamiamo tutto. Con le mani, formiamo poi delle piccole polpette.
  • Terminata la cottura delle fave, frulliamole fino a ottenere un composto cremoso.
  • Cuociamo le polpette in padella antiaderente con un filo di olio extravergine di oliva.

E le presento così!

Servitele su un’asse di legno trattata con vernice alimentare disponendo prima delle porzioni di macco di fave e sopra ciascuna, una polpetta. Verrà una meraviglia!

E nel bicchiere?

Conoscete il Timorasso? È un vitigno antico della provincia di Alessandria (siamo sui colli tortonesi) e da vita a un vino bianco corposo, dalla buona struttura, adatto anche al lungo invecchiamento. Se invece preferite qualcosa di più easy e preferite il rosato, puntate allora a un Chiaretto, la versione rosè del Bardolino con i suoi profumi agrumati e di mela verde, albicocche e spezie. Sulle polpette di Nicola Batavia però stanno bene anche un Friulano o la freschezza di un Valpolicella classico.

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