La calandraca è una ricetta tipica friulana che prende il nome – almeno così pare – da antiche imbarcazioni medievali chiamate calandre. Forse il piatto si chiama calandraca perché si cucinavano questi sontuosi spezzatini a base di carne di vitello e verdure stufate cotti nello strutto nelle cambuse di queste barche o, come facevano i pirati, si cucinavano sul barbecue in spiaggia una volta gettata l’àncora.
La cottura di questo spezzatino, come un po’ quella di tutti gli spezzatini, è lunga. Un’ora, un’ora e dieci minuti di cottura si fanno tutti, soprattutto se non state preparando uno spezzatino per 4 persone preciso preciso, ma volete che resti qualcosa per il giorno dopo (sempre buoni gli avanzi).
I tagli per fare uno spezzatino da urlo
I tagli di carne adatti allo spezzatino sono molti e, in parte, corrispondono a quelli con cui si può fare l’arrosto. Il noce, lo scamone, il girello, il fusello, il reale sono tutti tagli super per fare lo spezzatino. I primi più pregiati, gli ultimi più economici. Tutti, in ogni caso, in grado di reggere cotture lunghe perché composti anche da una parte grassa che durante la cottura si scioglie e lascia la carne morbida e succosa.
Ricavate un trito da carota, sedano e cipolla e mettete il tutto in una casseruola dai bordi alti con lo strutto
Quando sarà tutto ben caldo, aggiungete la carne tagliata a cubettoni e lasciatela rosolare per circa cinque minuti mescolando un paio di volte nell'arco di questo tempo
Dopodiché, sfumate con il vino bianco e aspettate che sfumi del tutto o quasi
Una volta sfumato il vino, aggiungete un poco di acqua o brodo (mezzo bicchiere), coprite, abbassate il fuoco e cuocete per circa 40 minuti
A 10/15 minuti dallo scadere del tempo, aggiungere le patate già sbucciate e tagliate a pezzettoni
Per gli ultimi dieci/quindici minuti di cottura, aggiungete la salsa di pomodoro e togliete il coperchio
Qui potete aggiungere, se volete, dei piselli gelo o delle carote tagliate a tocchetti