“Chi si ferma (al risotto) è perduto”
E’ il motto di Eleonora e Alessandro, coltivatori di zafferano in centro Italia. Una storia a lieto fine ( o a lieto inizio, dipende dai punti di vista) al “contrario”. In un periodo dove a noi italiani a volte troppo spesso piace parlare male del nostro paese e dire quanto sia meglio all’estero, Eleonora Ciotti e Alessandro Malcosti hanno fatto il percorso inverso: 39 anni lui, 37 lei, due figli piccoli, due lavori, un passato attorno al mondo, un presente nei campi. . Dall’estero sono tornati in Italia per lavorare e valorizzare il loro territorio. E tramite una spezia, lo zafferano, raccontare una terra e chi la vive.
“E siamo felici” afferma Alessandro.
Coltivatori di zafferano
“E’ nato tutto alcuni anni fa: io ho studiato lingue orientali, lui lavora in aeroporto. Dal Canada abbiamo deciso di tornare in Italia e provare a coltivare in un territorio “vergine” una coltivazione speciale, lo zafferano” ricorda Eleonora.
La scintilla si è accesa con un documentario che li aveva affascinati, proprio sulla produzione dello zafferano, ma si è concretizzato dopo anni di studio e approfondimenti. Prosegue Eleonora: “Prima di attivarci davvero abbiamo studiato sui libri e incontrato diversi produttori. Tra i volumi più utili, il libro bianco dello zafferano, che racconta di tutto, dalla coltivazione, che cambia a seconda anche delle regioni e delle tradizioni italiane, ai terreni, ai consorzi. Tra i produttori di zafferano più famosi c’è quello Doc a l’Aquila, in Abruzzo. Lì abbiamo vissuto la nostra prima esperienza “sul campo” nel vero senso della parola.Poi abbiamo avviato una sperimentazione acquistando nel 2013 dei bulbi da produttori nazionali d’Italia”.
La novità è anche il terreno: ancora vergine ma con tanto da raccontare. A partire dal nome, scelto non a caso, e da possibili filiere a chilometro zero. Zafferano Saraceno infatti, il nome scelto dalla coppia per il loro prodotto, si ispira a Segni, paese in provincia di Roma.
“La terra che ospita questa bella realtà agricola affonda le proprie origini in una storia antica tanto quanto quella che accompagna la scoperta dello zafferano. Parliamo una cittadina i che sin dall’età romana, in virtù della sua strategica posizione tra i Monti Lepini e la Valle del Sacco, conserva una maestosa cinta di mura poligonali (dette anche mura ciclopiche) risalenti al VI sec. a. C.”.
Segni è gemellata con Micene, proprio per la presenza di questi antichi megaliti. Ed è proprio al nome della principale porta di accesso alle mura, la porta Saracena, monumento simbolo di Segni che Alessandro ed Eleonora si sono ispirati per battezzare la loro azienda a conduzione familiare.
Legami col territorio
Il loro Oro Rosso è servito a dare un colore in più al territorio: “Abbiamo creato delle collaborazioni con caseifici e altre realtà locali – spiega Eleonora – Facciamo anche il miele allo zafferano, il formaggio e alcuni dolci. Perché no, un domani sarebbe interessante anche creare una rete, o spingere eventi che oltre a far conoscere i nostri prodotti possano far riunire le persone e valorizzare questa zona, che è molto bella anche dal punto di vista storico e naturalistico”.
La giornata tipo per i coniugi Malcosti è dura ma ricca di soddisfazioni: “Mi alzo alle 4 per andare nei campi oppure al lavoro – racconta Alessandro -. Se torno dal lavoro poi mi occupo del campo e naturalmente dei nostri due bambini con Eleonora. E’ faticoso ma ne vale la pena”.
Lo Zafferano made in Segni sta per debuttare anche all’estero, grazie a un negozio di e-commerce svizzero che a breve venderà i prodotti Zafferano Saraceno, molto attivo anche sulla sua pagina Facebook che ne porta il nome.
Intanto, la scienza scopre sempre più proprietà del prezioso pistillo, già noto antiossidanti. Notizia di questi giorni è che un recente studio avrebbe individuato nuove proprietà benefiche nello zafferano, che potrebbe diventare un prezioso alleato nella prevenzione e cura dell’Alzheimer.
Lo zafferano in cucina
Qualche idea per abbinarlo in cucina oltre al risotto alla milanese ? “Noi abbiamo un motto, diciamo “Chi si ferma al risotto è perduto” – dice Eleonora – Perché le applicazioni in cucina sono numerose anche per questo abbiamo avviato queste collaborazioni. Stiamo facendo anche delle tisane allo zafferano “.
L’Oro Rosso si sposa bene anche con le carni bianche, come sottolinea Alessandro: “Dà colore e un aroma molto particolare, per questo si sposa bene alle carni bianche ma anche pesce o ratatouille di verdure miste”.
Qualche idea per utilizzarlo in modo diverso in cucina? Creare un olio allo zafferano (basta mettere lo zafferano in infusione in olio extravergine d’oliva) e utilizzarlo per condire una bistecca di vitello alla griglia. Oppure: stracotti di vitello con salsa allo zafferano e formaggio fuso o aggiungerne un pizzico al classico spezzatino. Ottimo anche come ingrediente per insaporire delle classiche polpette.
La ricetta più spettacolare? Il vitello in salsa oro di Hiro che trovi qui sotto:
https://www.sfizioso.it/ricetta/vitello-salsa-oro-hiro/