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Vitello tonnato, l’antipasto piemontese

Antipasto piemonteseOspiti in arrivo. Mio marito ha pensato bene di organizzare un bel pranzetto. E secondo voi dove? Naturalmente a casa nostra! Certo…che non sia mai a casa di qualcun altro! Tanto cucino io, mi dice. Ed è vero, la domenica è il suo giorno, prepara lui tutto…tranne…l’antipasto, anzi, diciamo le cose come si deve, gli antipasti!

E quando abbiamo ospiti dobbiamo sfoggiare anche parte delle mie origini piemontesi preparando l’antipasto piemontese per eccellenza: il vitello tonnato. Solo in Piemonte, infatti, questo piatto si mangia rigorosamente prima del pasto. Se sei nato in questa regione fa parte del tuo Dna: non manca mai, ad esempio, sulla tavola di Natale e nei ristoranti che rispettano la tradizione.

Casa nostra non è un ristorante (poco ci manca visto il quantitativo di pranzi e cene che organizziamo), ma anche per noi è un must. Sapete poi che il vitel tonnè, (lo chiamiamo anche così noi piemontesi un po’ filofrancesi, ma il piatto è tutto italiano!) si porta dietro una bella storia! Pare, infatti, che tutto sia nato da un errore.

Antipasto piemontese Nel passato, questo antipasto piemontese, si chiamava tannè e non tonnè

In francese tannè significa “conciato”. Conciato perché si trattava di carne di vitello conciata, pasticciata. Era un piatto di riciclo, insomma (di quelli che oggi sono molto trendy) e per dargli un po’ di lustro si usò una parola francese. Il vitello tonnato era preparato usando gli avanzi lessati della carne di vitello alla quale era aggiunta una salsa per ammorbidirla. Una salsa, però che è come la conosciamo noi dal 1870-80 quando il tonno (in scatola) arriva nel Nord Italia. I capperi invece si usavano fin dal Settecento perché gli acciugai attraversavano il Piemonte passando per le vie del sale che collegavano la Francia alla Liguria.

La storiella, ben aggiustata e un po’ condita con la presenza di castelli, principi e principesse, mi ha aiutato anche a farlo apprezzare alle mie bambine!

Le foto del piatto sono di Diego Rossi de Il Trippa di Milano

 

 

 

 

 

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