L’altro giorno vi avevo lasciato davanti a un bel piatto di tajarin…vi ricordate? Si parlava di Torino. Non è la Mole, non è il Museo del Cinema, né quello egizio e non sono neppure i lunghi portici o il Parco del Valentino con il suo borgo medioevale. Io penso ai… tetti. Sì, i tetti di Torino sono bellissimi. Non vi fidate? Se capitate in città guardate in alto e vedrete le mansarde affacciarsi alle strade come tanti piccoli occhi illuminati (che meraviglia poi la sera!) aperti sul mondo.
I tetti di Torino sono abitati e per questo mi affascinano
Sono talmente vivi che in città c’è chi ha sfruttato le mansarde per aprire dei bed and breakfast, chi ha dato vita a un orto urbano come quelli nati dal progetto Orti Alti con un gruppo di architetti che ha cominciato a coltivare gli spazi piani occupati dai tetti con grandi benefici (risparmio energetico, cibo a chilometri zero, sharing economy, miglioramento del clima). E pensate che a Torino c’è addirittura un ragazzo (si chiama Antonio Berletta ed è un ricercatore universitario) che creato un alveare e fa il miele nel sottotetto di casa sua. Si chiama UrBees e va alla grande (potrei anche raccontarvi che questo è stato il primo progetto di apicoltura urbana in Italia, ma questa è un’altra storia!).
Per me i tetti di Torino si fanno ammirare sia dall’alto (vi tocca fare un po’ di step e salire sulla Mole per vedere se ho ragione), sia dal basso, guardandone il profilo e quell’armonico alzarsi e abbassarsi di abbaini.
Come sul set di un film
E diciamo che sui tetti di Torino, un po’ in senso lato…c’è anche il Museo del Cinema (anche se è splendido, andateci, anche con i bambini perché si divertiranno un mondo. Le mie ad esempio erano impazzite entrando nel mega-frigorifero con tanto di divertentissime sedie-gabinetto).
Siamo infatti sotto il tetto della Mole Antonelliana. E non a caso il Museo di trova a Torino. Il capoluogo sabaudo, a mio parere, è molto scenografico. Saranno i palazzi che sfilano eleganti, saranno le montagne che fanno da quinta, saranno i torinesi che si muovono ordinati. E, forse anche per questo, Torino è stata il set di tanti film. Provate a visitarla così. Io l’ho fatto una volta e mi sono sentita sempre un personaggio diverso. Ad esempio. Vi ricordate le scene di The Italian job girate da Peter Collins tra la scalinata della Gran Madre e il tetto del Palazzo a Vela? Oppure, ancora La donna della domenica di Comencini, un ritratto di Torino misteriosa, oppure Santa Maradona di Marco Ponti o il mitico Dario Argento che ha girato qui, in piazza CNL, nel 1975 Profondo Rosso.
E ancora…Torino certe volte è stata un set come dire…occulto. Forse non sapevate, infatti, che la Sarajevo di Venuto al mondo di Sergio Castellitto è in realtà Torino (il film è stato girato qui) e addirittura, che Il Divo di Sorrentino non è stato realizzato a Roma, ma sempre qui.
Non vi è venuta voglia di una passeggiata cinematografica?
2 commenti su “Sui tetti di Torino…l’orto, il miele e il cinema!”