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Trippa e lampredotto: sai qual è la differenza?

Trippa e lampredotto: sapresti dire che differenza c’è tra uno e l’altro? Se per sono più o meno la stessa cosa, allora leggi questo articolo per scoprire in cosa sono diversi questi due piatti tipici italiani.

come cucinare la trippa

Cos’è la trippa

Protagonista di tantissime ricette regionali e della cosiddetta cucina povera, la trippa appartiene alla famiglia delle frattaglie, cioè il quinto quarto.

Ma se pensi che sia una parte dell’intestino dell’animale, ti sbagli. In realtà, la trippa si ricava dalle diverse parti dello stomaco bovino, formato da quattro cavità diverse: i tre prestomaci, cioè rumine, omaso e reticolo, e lo stomaco vero e proprio, cioè l’abomaso.

Fa parte della nostra tradizione gastronomica da sempre, perché le origini della trippa sono antichissime: già gli antichi greci e romani la cucinavano, anche se usando ricette diverse rispetto a quelle contemporanee.

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Il lampredotto toscano

panino con lampredotto

Il lampredotto è tipico della Toscana, o meglio di Firenze: qui, infatti, il panino con il lampredotto rappresenta il tipico cibo da strada, venduto nei tantissimi chioschi del centro storico, i lampredottai.

Rispetto alla trippa, ha una differenza importante: si prepara usando esclusivamente lo stomaco bovino, cioè l’abomaso, detto anche lampredotto (il nome deriva dalla lampreda, un’anguilla di fiume la cui bocca ha la stessa forma dello stomaco bovino). Viene cucinato a lungo in un grande pentola con pomodoro, cipolla, sedano, carota e prezzemolo e il suo sugo di cottura rappresenta una vera e propria bontà.

A differenza della trippa, quindi, nel lampredotto non si usano i tre prestomaci (rumine, omaso e reticolo).

Oggi il panino con il lampredotto è conosciuto anche fuori dai confini regionali ed è sempre più apprezzato anche dai turisti. Va mangiato rigorosamente per strada, con la carne imbevuta nel sugo di cottura e irrorata di salsa verde.

Se sei a Firenze, fermati in un chiosco e mangia un panino con il lampredotto, sarà un’esperienza molto soddisfacente. Il giorno dopo, giusto per capire meglio la differenza, puoi sederti ai tavoli di una trattoria e gustare un buon piatto di trippa alla fiorentina, altra ricetta tipica del capoluogo toscano contraddistinta da un sapore dolce.

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