Chiamato anche Fricassà mëscià o Fricia, il fritto misto piemontese è una ricetta che parla di antiche tradizioni popolari, quando si macellava ancora in casa e si tendeva a non buttare via niente degli scarti. Un’usanza da cui è nata la cucina delle frattaglie e piatti storico come questo. Quando si parla di “fritto misto” si pensa subito a totani e gamberetti, ma il “fritto misto alla piemontese” è un’altra storia e tutta un’altra ricetta.
La storia del fritto piemontese
Piatto tradizionalmente dedicato ai periodi freddi è considerato un “piatto della festa”: al suo interno ci sono sapori dolci e salati e racconta stili di vita quasi scomparsi.
Sì, perché il fritto misto piemontese è nato appunto quando ancora le famiglie avevano gli animali e venivano macellati in casa. I membri della famiglia si dividevano poi i pezzi e gli scarti della macellazione venivano impanati nel pangrattati e poi fritti, per poi essere serviti con i sanguinacci nei giorni dopo la macellazione.
Nel corso degli anni la ricetta tradizionale del fritto misto piemontese ha subito diverse aggiunte e variazioni. Ad esempio, in molte ricette sono stati aggiunti altri prodotti piemontesi, come l’amaretto, carni miste, verdure. Come spesso accade per le ricette della tradizione, è molto difficile trovare un’unica versione, ma a seconda del territorio ne esistono innumerevoli variazioni, anche a seconda della fantasia, della disponibilità dei prodotti. Alcuni ingredienti però fanno di un comune fritto misto, il fritto misto alla piemontese.
Fritto misto piemontese ricetta antica e ingredienti
La ricetta antica voleva la frittura piemontese costituito dai soli avanzi di macellazione del vitello per la parte “salata”, il famoso quinto quarto, e da qualche pezzo di dolce e frutta, il tutto accompagnato dalle carote saltate in padella, per un antipasto ricco e completo. Con il tempo però gli ingredienti del piatto si sono arricchiti e aumentati di numero fino ad arrivare anche a una trentina di pezzi di carni diverse.
Di base però di solito non mancano mai fegato, polmone, animelle, cervella, salsiccia, fettine di vitello, e poi per la parte dolce semolino, mele, amaretto.
Alla Monferrina e piemontese: differenze e tutela
Esiste una confraternita gastronomica per tutelare la ricetta originale del fritto misto alla Monferrina. È l’Accademia della Fricia, Confraternita del Fritto Misto alla Monferrina, che ha sede a Crea, sede del santuario patrimonio Unesco.
Il gruppo nel mese di febbraio organizza periodicamente un convivio di confraternite gastronomiche incentrato proprio sul grande piatto della tradizione piemontese e abbinamenti con i vini piemontesi, di solito rossi strutturati.
L’Accademia della Fricia, è nata infatti per non far cadere la tradizione al consumo di questa leccornia che richiede lunghe operazioni di preparazione. Per questo è una rarità trovarlo nei menù dei ristoranti e purtroppo anche dalle tavole delle famiglie.
Fritto misto piemontese ingredienti
La Fricia, secondo le ricerche dell’Accademia, è composta da 15 parti di cui 9 salate, 5 dolci, e 2 accompagnamenti: bistecca di maiale, bistecca di coscia di vitello, salsiccia di suino, filoni, animelle, cervelle, fegato bovino, polmone bovino, granelle, semolino (friciulin), semolino al cioccolato, bignola al cioccolato, mela in pastella, amaretto (in pastella),carote fritte, bagnet verd (bagnetto verde). Ogni parte viene fritta dopo il passaggio in uovo e pangrattato , tranne la mela e l’amaretto e le carote.
Dove mangiare il fritto misto in Piemonte
Vuoi provarlo? Qui ti segnaliamo gli indirizzi dove mangiare cucina tradizionale piemontese a Torino.
Un’esperienza interessante per conoscere questo e altri piatti tipici piemontesi è la Fiera del Rapulé, che di solito si tiene nel mese di aprile a Calosso e ce fa conoscere la curiosa realtà dei “croton”, le cantine e i percorsi sotterranei nei borghi piemontesi. Percorsi e degustazioni sotto terra dove a volte è presente anche il Piccolo Fritto Misto Piemontese. Un altro locale storico è il Ristorante di Crea, a Crea che è appunto anche sede dell’Accademia della Fricia. Come non menzionare nella lista lo storico ristorante alessandrino di Beppe Sardi, ad Alessandria, Il Grappolo? Una testimonianza della cucina storica piemontese che purtroppo però chiude l’attività con la fine del 2017. Tieni d’occhio anche le sagre e le feste paesane: spesso e volentieri è in menu, soprattutto nella zona di Cuneo e Monferrato
Da non perdere il fritto misto piemontese del ristorante del Castello di Cavarolo, ricordo poi che in aprile a Torre San Giorgio di solito si tiene la Sagra del Fritto Misto curata dalla Cucina Valle Po di Cardè. In generale, ristoranti, circoli, piccole osterie: divertitevi a provare, trovare il vostro posto del cuore el a vostra versione preferita del piatto (e se vi va, segnalateci la vostra esperienza)
Come ogni ricetta tradizionale, anche il fritto misto piemontese non fa eccezione: la sua versione cambia da zona a zona, quasi da famiglia a famiglia.
Tu conosci qualche ricetta speciale? Conosci dei posti speciali dove gustarlo in Piemonte? Scrivici nei commenti!
Ricetta fritto misto piemontese con vitello
Ingredienti
- 200 g salsiccia
- 2 mele grandi
- 12 amaretti
- 200 g farina + farina q.b.
- qb acqua frizzante
- 1 l latte
- 1 limone scorza grattugiata
- zucchero a piacere
- q.b. uova
- q.b. olio per friggere
- q.b burro
- q.b sale
- 200 g coscia di vitello
- 200 g fegato di vitello
- 100 g cervella di vitello
- 100 g midollo di vitello
- 100 g polmone di vitello
- q.b pangrattato
Istruzioni
- Per prima cosa, prepara il semolino, che dovrà avere il tempo poi di raffreddare.
- Metti in un pentolino il latte con la scorza grattugiata di un limone e un po’ di zucchero a piacere (a seconda di quanto vuoi dolce il semolino). Quindi versa a pioggia la farina di semola e, sempre mescolando, fai cuocere fino a che avrai ottenuto una crema piuttosto densa.Versa il tuo semolino in uno stampo rettangolare e fai raffreddare.
- Quando il semolino si è raffreddato e rassodato, puoi toglierlo dallo stampo e tagliarlo a quadretti.
- Taglia tutta la carne in modo da formare quattro porzioni per tipo; cerca di fare, per ogni tipo di carne, pezzi di dimensioni simili in modo da uniformare il tempo di cottura.
- Sbuccia la mela e tagliala a fette.
- Sbatti le uova in un piatto
- E’ il momento di impanare: passa ogni pezzo di carne e di semolino nella farina, poi nell’uovo sbattuto e infine nel pangrattato.
- Fai scaldare in una padella abbondante olio e burro e comincia a friggere i pezzi di carne e semolino impanati.
- Prepara una pastella a piacere (ad esempio con farina e acqua frizzante) e immergi le fettine di mela e gli amaretti. Poi friggili.
- Sala tutto una volta fritto e servi molto caldo